Ieri al cinema abbiamo visto Tatanka e siamo usciti dalla sala con sensazioni diverse.
Come tutti i film ambientati dalle mie parti, mi lascio coinvolgere e ho incassato qualche colpo anche io. I miei compagni di visione invece lo erano molto di meno, le vicende raccontate, i personaggi, i cazzotti e i colpi di pistola sembravano averli appena sfiorati, ma soprattutto lasciati un po’ delusi.
Dopo Gomorra, questo Sud deve fare uno sforzo in più per raccontarsi, per creare narrazioni che facciano del suo dramma materia capace di trovare identificazione, di creare empatia anche in chi non ne è toccato personalmente.
Il protagonista della vicenda, Tatanka, è interoretato dal giovane Clemente Russo: non sapevo fosse un vero boxer è che Manganelli lo abbia sospeso per sei mesi dal suo incarico di poliziotto, facendogli rischiare davvero di saltare le Olimpiadi di Londra. Vai Clemente, vai!